Davide Cerullo incontra il biennio del professionale al Carlo Levi (sede distaccata del Pennese)
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- Pubblicato Martedì, 28 Gennaio 2020 17:10
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Martedi 27 gennaio 2020 Davide Cerullo incontra i ragazzi del Carlo Levi di Portici.
Davide e' l'esempio di una persona che si è riscattata da un mondo marcio, malato, in cui, per miseria, era fiondato all' età di 10 anni. Era diventato il corriere della droga di un famoso clan camorristico di Scampia. Aveva nelle proprie mani, mani di adolescente, le migliori zone di spaccio: questo lo rendeva potente ma non libero. Era entrato a far parte di un sistema che uccideva per pochi soldi persino anime innocenti, bambini.
Che mondo era quello per cui la vita non valeva nulla? Che libertà era quella di non potersi fare un giro senza rischiare di essere ammazzati? Che luogo era quello in cui la maggior parte delle persone vestivano, camminavano, pensavano allo stesso modo o meglio non avevano pensieri? Perché la camorra fa leva sul degrado culturale, sulla mancanza di parola, sulla fragilità delle persone, sull'omologazione e come un amo lanciato nel mare accalappia persone in maniera subdola, assoldandole o umiliandole.
Davide incita i ragazzi alla lettura, ad acquisire nuovi vocaboli, a riappropriarsi di un linguaggio che ne arricchisca il pensiero. Davide oggi ha detto si alla nostra richiesta di confronto, ha detto si alla chiamata dei nostri alunni che conoscevano la sua storia dal documentario della RAI "che ci faccio qui: la famiglia". Un incontro di due ore e mezza in cui ha raccontato la doppia faccia di Scampia, quella di chi non ce l' ha fatta e quella di chi resta e dà un senso alla propria vita lottando per il cambiamento. Davide oggi è tornato a Scampia, alle sue radici, per piantare nuovi alberi, per dare nuova vita.
Ha fondato l' associazione 'L' albero delle storie" per i bimbi del suo quartiere, sta inaugurando nuovi spazi di gioco.
Oggi Davide è uno scrittore affermato. La sua scrittura lo sta portando lontano, a conoscere nuovi luoghi, nuove culture, ad aprirsi al mondo.
Davide, oggi è un uomo libero, è padre, ha uno sguardo nuovo e questi occhi stamattina li ha regalati ad ognuno di noi.